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February 11, 2025

Dedicato ad Anna Magnani. “Nannarella”

Anna Magnani, l'amatissima attrice, simbolo della Roma autentica e verace, è una delle artiste e donne che hanno portato la Città Eterna in tutto il Mondo. Il suo sguardo, affascinante e magnetico, ha colpito registi del calibro di De Sica, Rossellini, Visconti, Pasolini e Fellini, che l'hanno scelta come interprete nei loro film e la cui fama è arrivata fino ad Hollywood, dove le è stata dedicata una stella sulla Walk of Fame. 

 “Lasciami tutte le rughe, non me ne togliere nemmeno una. C'ho messo una vita a farmele!” E' una delle frasi più celebri pronunciate da Anna Magnani



Anna Magnani (Roma, 7 marzo 1908 – Roma, 26 settembre 1973) Inizia la sua carriera il 1929 e il 1932 entrando a far parte della compagnia Vergani-Cimara nel 1934 passa alla rivista, accanto ai fratelli De Rege, lavorando poi, a partire dal 1941, in una fortunatissima serie di spettacoli con Totò. In campo cinematografico il suo debutto è segnato dal film del 1934 La cieca di Sorrento. Il 3 ottobre 1935 sposa il regista Goffredo Alessandrini, con cui nel 1936 gira Cavalleria. Dopo numerosi film in cui interpreta parti di cameriera o cantante, riesce ad imporsi le sue eccezionali doti di interprete spiccatamente drammatica. Vittorio De Sica nel 1941 le offre per la prima volta la possibilità di costruire un personaggio non secondario, quello di Loretta Prima, artista di varietà, nel film Teresa Venerdì.  Il 23 ottobre 1942 dà alla luce il suo unico figlio, Luca, frutto di una relazione col giovane attore Massimo Serato (a causa della gravidanza la Magnani dovette rinunciare a girare il film di Luchino Visconti Ossessione), il quale l’abbandona non appena lei rimane incinta; l’attrice riuscì ad imporre il proprio cognome al figlio, proprio come la madre Marina fece con lei. 


Anna Magnani, l’amore con Roberto Rossellini. (che la lasciò per Ingrid Bergman)
Lui è stato al suo capezzale. Le fu accanto fino alla morte, fino a quel 26 settembre 1973 in cui Anna Magnani lasciò questo mondo. La storia d’amore tra Anna Magnani e Roberto Rossellini fu burrascosa, dolorosa per l’attrice, lasciata appena arrivò sulla scena Ingrid Bergman, ma non finì mai veramente. E riempì per molto tempo copertine e pagine di rotocalchi, sopratutto quando si trasformò in un triangolo che dal piano personale coinvolse addirittura le attività artistiche del regista e delle due attrici che si litigavano il suo cuore. Fu un grande scandalo. Una tempesta di passioni e tradimenti il cui capitolo finale si consumò nel 1949, all’ombra dei vulcani delle isole Eolie.

Lì, dove una natura potente fa da scenario alle fatiche e alle battaglie di un’umanità insignificante rispetto alla grandezza del tutto, nasce e si combatte quella che passerà alle cronache rosa come “La guerra dei vulcani”. Una guerra di sentimenti e passioni che terrà con il fiato sospeso lettori e gli ammiratori dei protagonisti. Una guerra senza sconti, tra un uomo e una donna e tra due donne che, pare,  non si incontreranno mai, di persona, in vita loro.


Anna Magnani e Roberto Rossellini, l’incontro sul set di Roma Città Aperta.
Lui, è uno dei registi italiani più famosi ed apprezzati in quegli anni nel mondo: Roberto Rossellini.  Ha inventato il neorealismo e raccontato storie vere dell’Italia che sopravviveva tra le macerie lasciate dalla guerra, utilizzando i poveri materiali che aveva a disposizione: la strada e gli attori che quella gli procurava.

Lei è un’ attrice di talento e temperamento: Anna Magnani. L’interprete, che proprio l’amato Rosselini ha reso più di un’attrice, un’icona, facendola urlare il nome del suo uomo catturato dai nazisti occupanti, in una corsa disperata che finisce con una caduta, e racchiude tutto il senso di quel capolavoro unanimemente riconosciuto che fu Roma Città Aperta. Proprio su quel set è nato l’ amore tra due caratteri forti e sanguigni. Per Anna Magnani, uno dei grandi amori della sua vita.


I funerali di Anna Magnani: un oceano d’amore, raccontato da Roberto Rossellini
E' Rossellini a lasciare il ricordo più bello dell’ultimo, commosso saluto di Roma alla sua icona, Anna Magnani il giorno del suo partecipatissimo funerale a Santa Maria della Minerva, che lui stesso si era preso l’impegno di organizzare.

“Ricordo i funerali di Anna Magnani a Roma. La gente di cinema, che non capisce niente, aveva ritenuto che il pubblico l’avesse dimenticata e non le affidava più nessuna parte. Anna, negli ultimi anni della sua vita, aveva dovuto ripiegare su ruoli televisivi. Non credo che lei ne soffrisse. In ogni caso, quel giorno è stato dissipato un equivoco. Immaginate una folla immensa, da cento a centocinquantamila persone, che hanno invaso le strade della città, paralizzando il traffico per ore, dilagando come una marea fino alla clinica dove Anna Magnani era morta, e abbattendo sotto il suo peso i cancelli del giardino per tentare di accedere alla sua stanza. C’erano persone che, appena saputa la notizia della sua morte, erano venute in treno o in macchina dalle parti più remote dell’Italia del Sud. E quando la bara è stata caricata sul carro funebre che poi ha cominciato ad avanzare in mezzo a questa marea umana, la gente si è messa ad applaudire con tutte le sue forze.

I francesi avrebbero senza dubbio osservato il silenzio, un silenzio di morte. Gli italiani esprimevano urlando il loro amore, che non intendevano tenere nascosto nel profondo dei loro cuori. Il pubblico si era identificato con Anna, pura eroina romana ed espressione dell’Italia intera. Avendo dovuto occuparmi di tutti i particolari del funerale e avendo dovuto lasciare, a causa dell’assembramento, la macchina lontano dalla chiesa in cui si svolgeva la cerimonia funebre, dovetti farmi largo tra quella marea di gente. Un vigile mi vide dall’alto di una di quelle piattaforme per dirigere il traffico. Da lontano mi urlò: “Robbè! Robbè!” poi si precipitò verso di me, mi abbracciò e per poco non mi accecò con il suo casco. Una solidarietà immensa. Un amore quasi spaventoso.”


«Finirà Pina, finirà. E tornerà pure la primavera. E sarà più bella delle altre, perché saremo liberi». Pina è Anna Magnani, nel film Roma città aperta di Roberto Rossellini (1945), manifesto del neorealismo italiano. Capolavoro che resiste al passare del tempo. Dietro a quel film c’è anche Federico Fellini, in veste di sceneggiatore insieme a Sergio Amidei. La pellicola fu girata nella Roma da poco liberata e consacrò Nannarella, già alla soglia dei quarant’anni, tra le stelle del cinema.


Anna Magnani è considerata una vera icona per il cinema italiano e la musa ispiratrice del neorealismo. Scomparsa il 26 settembre 1973 all’età di 65 anni, è stata la prima attrice straniera a vincere un Oscar. Artista dal carisma insuperabile, sguardo fiero e simbolo indiscusso della romanità verace. Tutti la conosciamo per le sue interpretazioni in film entrati nella storia del cinema ma non tutti conoscono la sua vita privata e le sue origini.
“Amo il mio equilibrio instabile, tra saggezza e follia, serenità e rabbia, perché mi rende maledettamente vera.” _Anna Magnani


Anna Magnani: vita privata.
Anna Magnani nasce il 7 marzo 1908 in una casa vicino al Campidoglio con una vista sul Palatino. Figlia di una donna romagnola e di un uomo di origine calabrese che non conoscerà mai, dopo la sua nascita la madre si trasferisce ad Alessandria d’Egitto dove sposa un ricco uomo austriaco. Anna Magnani resta nella Capitale affidata alla nonna e alle zie. Frequenta il liceo senza terminarlo e nel 1923 si iscrive alla scuola di recitazione Eleonora Duse presso l’Accademia di Santa Cecilia. Nel 1935 sposa il regista Goffredo Alessandrini (con lui nel 1936 girò Cavalleria). I due si conoscono al Teatro degli Arcimboldi di Milano dove lei recitava. Tra i due scatta subito la passione e si sposeranno solo dopo pochi mesi in Campidoglio. Il matrimonio durerà solo pochi anni, il loro è stato un amore turbolento, pieno di litigi. Goffredo non era fedele e questo faceva esplodere di rabbia la Magnani.

Dopo la fine del suo primo e unico matrimonio, “Nannarella” inizia una relazione con l’attore Massimo Serato. I due hanno avuto anche un figlio, Luca, ma che l’uomo non riconobbe. Verrà riconosciuto invece Alessandrini, che con Anna mantenne un rapporto di rispetto e affetto.

La relazione più famosa di Anna Magnani è sicuramente quella con Roberto Rossellini. I due ebbero una storia intensa, piena di alti e bassi. Il loro legame si interrompe sul set de ‘L’amore’, quando il regista ricevette una lettera di Ingrid Bergman. L’attrice svedese nella lettera si rendeva disponibile a recitare per Rossellini e i due diventeranno amanti. La lettera galeotta segnò la fine della coppia Magnani-Rossellini e la loro rottura fu burrascosa tanto quanto la loro relazione. Anna Magnani, muore all’età di 65 anni, a Roma nella clinica Mater Dei il 26 settembre 1973. Al suo capezzale c’erano il figlio Luca e Roberto Rossellini (i due nell’ultimo periodo avevano riallacciato i rapporti).

Roma città aperta la corsa che ha reso immortale Anna Magnani
Roma Città Aperta è il film che ha reso immortale Anna Magnani. Considerato il manifesto del neorealismo italiano e il primo film della Trilogia della guerra antifascista diretto da Rossellini, a cui seguiranno Paisà (1946) e Germania anno zero (1948). Tutti ricordano questa pellicola per la scena iconica della corsa di Pina (Anna Magnani) dietro al camion che porta via il marito catturato dai tedeschi, uccisa a colpi di fucile dai nazisti sotto gli occhi del figlio.

La rosa tatuata: Anna Magnani è la prima attrice straniera della storia ad aver vinto un Oscar
Un film che consegna Nannarella alla storia del cinema mondiale. Grazie al suo ruolo in questo titolo infatti, Anna Magnani è stata prima attrice straniera nella storia degli Oscar ad aggiudicarsi l’ambita statuetta. Il film drammatico ambientato in un piccolo villaggio della Florida. La protagonista è Serafina (Anna Magnani) una sarta emigrata dall’Italia insieme al marito Rosario e alla figlia Rosa. L’uomo, un camionista e corriere per gli spacciatori di droga, muore improvvisamente e Serafina si chiude nel suo dolore insieme alla figlia. Scopre però che Rosario la tradiva da molto tempo.


Risate di gioia coppia formidabile con Totò
In Risate di gioia Mario Monicelli riunisce una coppia di vecchia data, riportandola nel contesto in cui i due protagonisti si erano realmente conosciuti nella vita: l’avanspettacolo. Tortorella (Anna Magnani), che campa con piccolissimi ruoli nel cinema, vuol passare la notte di Capodanno con l’amico Umberto, attore di infimo ordine e ladruncolo (Totò). Ma questi ha un altro progetto: di collaborare con Lello (Ben Gazzara) ad un furto. La donna si trova così implicata, benché innocente.


Mamma Roma il talento di Anna Magnani a servizio della poetica di Pier Paolo Pasolini
Con la struggente protagonista del film di Pasolini, Anna Magnani aggiunge un altro indimenticabile ritratto di donna nel suo carnet di attrice. Mamma Roma (Anna Magnani) è una prostituta romana che decide di cambiare vita. La scelta arriva quando il suo protettore Carmine, si sposa, liberandola così da ogni legame di possesso. La donna decide di dedicarsi totalmente al figlio, Ettore, che non sa niente del suo mestiere ed è cresciuto nella vicina Guidonia. Con i risparmi del suo lavoro riesce a comprare una casa alla periferia di Roma e si aggiudica un banco al mercato rionale. I suoi tentativi di cambiare vita la metteranno di fronte a diversi ostacoli.


Talento naturale ma non improvvisato, Anna aveva frequentato il liceo, studiato otto anni il pianoforte al conservatorio di Santa Cecilia e due anni alla Scuola d'Arte Drammatica “Eleonora Duse” sfociata poi nell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica intitolata oggi a Silvio d'Amico. Al saggio del secondo anno venne notata da Dario Niccodemi, l'autore italiano più rappresentato negli anni Venti, che le propose di entrare nella sua Compagnia per sei mesi alla paga giornaliera di 25 lire. Il repertorio era vario, composto da novità (fu il primo a rappresentare i Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello) e di esumazioni, molto presenti gli autori nazionali.


Gli aforismi più famosi della grande Attrice.

"Ho capito che ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato. Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori."

"lo amo tutti gli animali. Un cane, per esempio, è bello, è poesia, è natura, è autentico, non mente, lo trovo che lo sguardo di un animale, la sua dolcezza, la sua stessa presenza sono veri come tutti i miracoli che ci offre ogni giorno la natura"

"Io non sono una donna debole, sono una donna che sa quel che vuole, che lo ha sempre saputo."

"L’amore è pioggia e vento, è sole e stella. Lo ammetto, ho un carattere eccessivo e smodato. Non mi so frenare, ogni volta che amo mi impegolo fino ai capelli,"

"lo non mi curo mai di quello che sembro, di come gli altri mi vedono. Sono così, come la mia vita, le mie speranze, le mie delusioni, le mie gioie e le mie infelicità mi hanno fatta. Lo sono senza riserve e senza ipocrisie."

"Nascere è quattro strilletti sani e gioiosi, morire è tragedia. Si dovrebbe almeno morire con la stessa dolcezza e incoscienza con la quale si nasce… Forse sarebbe più giusto nascere vecchi e morire bambini."

"Io sarei felice se qualcuno mi offrisse di fare Lady Macbeth. Di interpretare un personaggio che appartenesse a qualsiasi ambiente, a qualunque zona della società. Vero però, autentico, perché io sento subito il cartone."

"Se dovessi girare una scena madre la mattina alle otto non saprei farla. L’arte non è come un mestiere manuale che si può esercitare a ora fissa."


Gli aforismi più famosi della grande Attrice.

"Nun c’è niente de più bello de na persona in rinascita. Quanno s’ariarza dopo na caduta, dopo na tempesta e ritorna più forte e bella de prima. Con qualche cicatrice in più ner core sotto la pelle, ma co la voglia de stravorge er monno, anche solo co un sorriso.."

"I poracci non so quelli che non c’hanno niente dentro al portafoglio.
I poracci so quelli che non c’hanno niente dentro l’anima."

"Insomma: è la stessa storia di quando la gente si meraviglia perché la mia casa è piena di buongusto e di libri. Ma quante volte ve lo devo spiegà che non son stata raccattata per strada, che ho fatto fino alla seconda liceo, che ho studiato pianoforte otto anni, che ho frequentato l’Accademia di Santa Cecilia?"

"Se c’è qualcosa che vi rode dentro, è sempre meglio cercare di liberarsene; se invece si continua a rimuginarci sopra, non si riuscirà mai a dimenticare."

"Non vedo l’ora di non far più l’attrice, di non esser più perseguitata dal mondo in cui vivo! La popolarità mi piace, l’ho detto. Embé? Chi me la leva se vo a stare in campagna? Della carriera che ho avuto son fiera. Embé? Chi me la leva, se pianto ogni cosa?"

"Non ammetto che si bari, che si truffi, che si cerchi di dare a intendere di saper fare una cosa se non è vero, lo il mio mestiere l’ho sudato e sofferto. Ho impiegato molto tempo, e ho faticato, per diventare la Magnani. Ora sudo e fatico per continuare ad esserlo."


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