Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina.
Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano.
Anche le cucine incredibilmente sporche mi piacciono da morire. Mi piacciono col pavimento disseminato di pezzetti di verdura, così sporche che la suola delle pantofole diventa subito nera, e grandi, di una grandezza esagerata.
Con un frigo enorme pieno di provviste che basterebbero tranquillamente per un intero inverno, un frigo imponente, al cui grande sportello metallico potermi appoggiare. E se per caso alzo gli occhi dal fornello schizzato di grasso o dai coltelli un po' arrugginiti, fuori le stelle che splendono tristi.
Siamo rimaste solo io e la cucina. Mi sembra un po' meglio che pensare che sono rimasta proprio sola.
Nei momenti in cui sono molto stanca, mi succede spesso di fantasticare. Penso che quando verrà il momento di morire, vorrei fosse in cucina. Che io mi trovi da sola in un posto freddo, o al caldo insieme a qualcuno, mi piacerebbe poterlo affrontare senza paura. Magari fosse in cucina! Banana Yoshimoto, incipit di 'Kitchen', 1988
𝒟𝒶𝒾𝓁𝓎 𝐼𝓃𝓈𝓅𝒾𝓇𝒶𝓉𝒾𝑜𝓃
Things That Inspire Me Everyday.
Spero che abbiate tutti una bella giornata!
𝓁𝑜𝓋𝑒, 𝒙𝒙 𝑺𝒕𝒆𝒇𝒂𝒏𝒊𝒂 p.s. more daily inspiration
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Style Inspiration
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Christmas pudding:
la ricetta del dolce della tradizione natalizia inglese
Il Christmas pudding è un dolce tipico della tradizione natalizia inglese, preparato con frutta secca, rum, cannella, canditi, uvetta e pangrattato. Si dice che debba contenere 13 ingredienti, come gli apostoli, e che al suo interno si possa nascondere una monetina, di buon auspicio per chi la troverà nella propria porzione. Consuetudine vuole che venga preparato nel periodo dell'Avvento e gustato al termine del pranzo di Natale. Viene solitamente decorato con agrifoglio che potete sostituire con un rametto di ribes o melograno e glassa al cioccolata, come in questa foto.
Ingredienti
150 g uvetta sultanina
150 g uvetta di Corinto
150 g zucchero di canna
125 g mollica di pane
110 ml rhum o cognac
25 g mandorle (tritate)
50 g fichi secchi (a pezzetti)
50 g albicocche disidratate (a pezzetti)
50 g cedro candito
20 g ciliegia candita
1 1/2 bicchiere birra (meglio se scura)
150 g farina
200 g burro
4 uova
1 cucchiaio melassa
1 limone o arancia
q.b.cannella in polvere
q.b.noce moscata
20 g zenzero in polvere
q.b.pepe giamaicano
un pizzico disale
Preparazione
Mescolate in una ciotola tutte le uvette, i fichi secchi, le albicocche, il cedro e le ciliegie e bagnate con 80 ml di rhum (o cognac) e con la birra. Aggiungete la scorza grattugiata e il succo dell’arancia (o del limone). Coprite e lasciate riposare per 12 ore. Rompete le uova in un’altra ciotola, molto capiente, e sbattetele con lo zucchero; quando saranno ben amalgamate, unite la cannella, una generosa grattugiata di noce moscata, lo zenzero grattugiato e una macinata di pepe di Giamaica. Aggiungete la melassa e la mollica. Mescolate e versate in questa ciotola il composto di frutta secca, aggiungete le mandorle tritate e altri 30 ml di rhum (o cognac) per amalgamare. Per ultimi, unite la farina, il burro e un pizzico di sale. Imburrate uno stampo da zuccotto, versatevi il composto e livellatelo. Ricavate un disco di carta forno di diametro pari a quello dello stampo. Imburratelo da un lato e mettetelo con il lato imburrato a contatto con l’impasto. Coprite con un altro foglio di carta forno che fisserete con più giri di spago da cucina. Ricoprite il tutto con un foglio di alluminio nel quale formerete due pieghe che si apriranno con il formarsi del vapore. Versate tanta acqua calda in una pentola sufficientemente capiente da poter contenere lo stampo, da coprire 1/3 dello stampo. Infornate a bagnomaria a 160°C per 4-6 ore. Sfornate il dolce e aspettate almeno 48 ore prima di mangiarlo.
Still Life
L'espressione inglese “still life” che si traduce in italiano con “vita immobile” indica sostanzialmente la natura morta. Una definizione che troviamo spesso quando si parla di arti figurative, in particolare in fotografia, per descrivere quelle foto in cui sono catturati soggetti privi di vita, immobili, fermi.
THE ART OF STYLE
Adoro uno spazio che trasmette malinconia, ma anche calore; elevato, ma eclettico. Una collezione curata di opere d'arte e tesori ritrovati conferisce un elemento così integrante della storia a un design meraviglioso: questo spazio, tramite @christianelemieux, racchiude l'essenza di un lusso invitante e accessibile... semplicemente sbalorditivo.
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